30 luglio 2016

Una grattatella a Palermo


Un caldo e assolato giorno di settembre, qualche anno fa,
la mattinata trascorsa tra le bancarelle vivaci ed animate di Ballarò,
dove ci si riempie di profumi e colori a cui è difficile resistere,
e qualche sacchetto di golose cibarie immancabilmente finisce sottobraccio.

La lunga passeggiata lungo la via Maqueda, fino a Piazza Verdi,
dove  imponente svetta il più grande teatro lirico in Italia,
il terzo in Europa: non a caso si chiama Massimo.

Fortunati ad essere accompagnati in visita a cotanta magnificenza dal vice direttore in persona,
che riesce ad illuminare gli occhi anche a due ragazzini impazienti e sbuffanti,
che già avevano adocchiato il sospirato refrigerio.


piero caccamo


Proprio di fronte al Teatro,
questo storico carretto variopinto offre le tradizionali grattatelle:


mille gusti


variegati sciroppi di frutta in bella mostra che invogliano alla sola vista,
rendendo la scelta sempre difficile:


vuoi una granita?


la assaggiamo, vero?
... e il borsellino è già in mano :-)


facendo la granita


Un lavoro tranquillo e paziente,
il grande blocco di ghiaccio conservato nella mappina,
un panno candido come l'oggetto del desiderio che protegge,


facendo la granita


sguardi curiosi che seguono le mani abili che grattano e rigrattano
la lastra ghiacciata con quel strano aggeggio che da una parte raschia
e dall'altra raccoglie la preziosa immacolata neve.


facendo la granita


E' quasi pronta in men che non si dica,
anche se per le nostre papille pare un'eternità!


facendo la granita


facendo la granita


Un ultima giratina e...


granita alla menta


... la grattatella è servita!


mamo gusta la granita


Doveroso gustarla sui gradini della scalinata Massima,
all'ombra del superbo colonnato.



U' Zu Vincenzu, all'anagrafe Vincenzo Tirenna, ha trascorso gran parte delle sue estati davanti al Teatro Massimo col suo carretto di granite, quelle fatte alla vecchia maniera, con la grande lastra di ghiaccio da grattare e raschiare con doviziosa perizia, da aromatizzare poi a piacere, con sciroppi di frutta fresca, soprattutto limoni e mandorle.
Il suo vivace carretto attirava chiunque passasse di lì, turisti e palermitani, grandi e piccini: era difficile resistere ad una simile deliziosa tentazione dissetante.
Della sua numerosissima famiglia, undici figli e una cinquantina di nipoti, è stato il genero Piero  Caccamo a seguirne le orme e continuare ad offrire le inimitabili granite con lo stesso carretto.
La tradizione continua... Grattatella all'antica, se grattatella vuoi campeggia ancora sul carretto dell'emblematico re della grattatella.


il re della grattatella
maggio 2011

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